Marvel IT Presenta…

 

#9

 

‘LEGACY’

 

 

 

Story by             Mr. T

Produced by      Marvel IT

Directed by        Your Imagination

 

 Cast List:

Jean Grey

Fenice

Guest Stars:

Hank McCoy   

Bestia

Peter Rasputin

Colosso

Logan

Wolverine

Nick Fury

Direttore S.H.I.E.L.D.

Bobby Drake

Uomo Ghiaccio

Magneto

Presidente Genosha

Emma Frost

Regina Bianca

Erik, il Rosso

?

Charles Xavier

Professor X

A

?

 

 

 

Istituto Xavier per giovani dotati.

Una lapide. Sorge nel verde prato a est dell’Istituto, al riparo dal sole del mattino, sotto l’ombra di un rigoglioso salice piangente. Vi è inciso ‘Scott Summers, amato marito, figlio e amico fraterno’[i].
Un lampo rosso, improvviso, la manda in mille pezzi.

Scott Summers in carne e ossa, non un ricordo dolce amaro. Gli occhi brillano di un rosso rubino, i capelli castani scompigliati dal vento, osserva enigmatico il cumulo di pietra. 

Alcuni passi leggeri sull’erba, Jean Grey silenziosa appoggia dolcemente una mano sul vecchio tronco del salice e s’avvicina all’uomo che in cuor suo sapeva di non aver perso.

- Non ho mai smesso di sperare.

Ciclope mantiene lo sguardo fisso sulla tomba, non sembra aver percepito la presenza della donna, sua moglie.

- Non… hai più bisogno del visore…- due passi ancora in direzione del marito rapito da una realtà comune a tutti fino al giorno prima, tranne che a se stesso. Che cos’è la verità, sembra chiedersi col suo sguardo perso nel vuoto.

Poi estrae dalla tasca della giaccia di cuoio il visore monoculare e così facendo si volta a guardare Jean.

- Mi serve per modulare l’intensità e la direzione dei raggi… Ah!… no. Sì, riesco a controllarli adesso.

Ciclope fa per indossare il visore.

- Scott, aspetta…

Ora di fronte l’una all’altro, Fenice gli tocca il viso con i polpastrelli di una mano.

- …Hai gli occhi color nocciola. Non li avevo mai visti, nascosti sotto le lenti al quarzo rubino.

- Quando mi hai visto, alla Chiesa Evoluzionista…

- Ogni fibra del mio essere mi urlava che eri tu, Scott.

- Non hai idea di cosa mi sia successo, Jean! – la voce si spezza, roca, visibilmente scosso, Scott le stringe forte le spalle - non avete idea di cosa abbia visto! Ho… ho paura di essere cambiato… ricordo l’impatto e lo scambio[ii], ma non come sono tornato… mi spaventa, quello che provo. Non… non so cosa è mio… oppure… Per quanto mi sforzi.. a far del bene…

- No, amore, no… è tutto finito, ora. – sussurra, con gli occhi lucidi che parlano di solitudine e comprensione.

- … perché mi avete abbandonato…

- Sei qui con me…- lo rassicura spostandogli delicatamente una ciocca di capelli sul viso - …è quello che conta.
Lo bacia dolcemente; contraccambiata si stringono in un forte e lungo abbraccio d’amore e conforto reciproco. 

 

Istituto Xavier.
Aprendosi in un panoramica, l’occhio della nostra immaginazione si sposta veloce dalla coppia ritrovatasi, gira veloce intorno al sole che riscalda l’ampia tenuta Xavier, e torna scorrendo sull’intero Istituto, dove giovani studenti camminano tranquilli, le voci alte e gioiose, tra una lezione all’altra. C’è invece chi è intento a leggere un libro al riparo del sole e chi corre sorridendo o imbronciato per il piacevole solletico telepatico dietro la nuca che li avverte dell’imminente inizio di lezione. Poi riprende la sua corsa, scivolando furtivo oltre una porta, giù nei sotterranei lucenti della scuola, il centro nevralgico del quartier generale degli X-Men.

All’interno di un laboratorio il Professor X è faccia a faccia con Rory Campbell, il sedicente reverendo Xoom.

- La tribù era riunita attorno ad un grande falò in una notte senza luna. – iniziò il Professor X - Il capo si alzò, intento a mostrare al suo popolo il significato del male. Date le spalle alle fiamme, disse loro: ‘Guardate! laggiù! Dove la notte è più buia. Le altre tribù, al di fuori di noi, la è il male, il diverso, pronto a ghermirci e a distruggerci!’ Poi si rivolse al grande fuoco e guardando ad uno ad uno la sua gente disse: ‘Guardate! Dentro di voi! Anche qui c’è il male! La capacità di fare del male presente in ognuno di noi! Il male tentatore e subdolo! State allerta e siate sempre vigili, con gli occhi bene aperti, affinché non assecondiate le sue parole velenose!’

Il silenzio seguente colmò il luogo di curiosa attesa.

- Rory, amico mio, questo racconto mi fu narrato da un uomo che distrusse la sua vita nell’intento di fuggire dai propri demoni interiori che lo perseguitavano. Si chiamava John Proudstar. Fu il primo studente che morì nelle fila degli X-Men. Credevo di aver imparato la lezione. Mio malgrado, tempo dopo, il male nella mia anima s’incarno a vita propria e solo il sacrificio di un gruppo di uomini e donne speciali sventò l’olocausto dell’umanità per mano sua. Non ti giudico per quello che hai fatto, Rory. Sei caduto nell’abisso. Ti offro la scala per uscire alla luce. Ma spetta a te salirci.

Il Professor X rimane assorto nei suoi misteriosi pensieri alcuni interminabili secondi.

- Rifletti, è un’offerta d’aiuto quella che ti sto dando.

Xavier esce dal laboratorio, le porte metalliche si chiudono con un soffio leggero alle sue spalle. Proseguendo nel corridoio incontra Ciclope.

- Scott…

- Professore… non volevo disturbarla. Ma come ha detto Logan, pare proprio che il Thanks Given sia arrivato prima quest’anno. Di sopra, in TV…

- Scott, figlio mio… - lo interrompe gentile, ma fermo, invitando il pupillo ad un abbraccio.

Con assoluta priorità, dopo la prima notte dal ritorno di Ciclope all’Istituto, Charles sente forte dentro di sé l’urgenza di riconciliarsi con l’uomo che ha cresciuto e di riflesso, ne è consapevole, con se stesso, più di ogni altra cosa.

- Perdonami…

I due uomini si abbracciano, il padre e il figlio putativi, non uniti dall’eredità biologica, ma da un legame affettivo forgiatosi a fondamenta delle loro anime e del mito degli X-Men.

- …non ci sono parole, per porre rimedio… il dolore della perdita, Scott… ho negato a me stesso l’illusione della speranza. La Morte troppe volte ha tentato di strapparci l’amore della nostra Jean, fallendo. Si era insinuata in me la convinzione che la tua scomparsa fosse il duro prezzo della Sua rivalsa. Tu e Jean siete la dimostrazione che non bisogna abbandonare la speranza… lei, non l’ha mai persa…

- Lo so, professore…

- Siete le mie gambe, Scott; avete superato il maestro e il vostro esempio mi dà nuova forza. Non bisogna mollare, mai. Siete il cuore e l’anima del Sogno, miei X-Men.

Il padre e il figlio putativi, non uniti dall’eredità biologica, ma da un legame emotivo che nel tempo li ha resi uno parte dell’altro, così simili, si guardano; entrambi non trovano le parole per esprimere i sentimenti più intimi, ma leggono sul volto altrui gli affetti profondamente avvertiti, i pensieri dettati dal cuore.

- Charles…

- Anch’io figliolo, anch’io.

 

La stanza comunicazioni nel complesso labirintico sotto l’Istituto Xavier.
La Bestia, Wolverine e Fenice stanno parlando con Nick Fury, l’immagine 3D del mezzo busto del colonnello, capo dello S.H.I.E.L.D., è proiettata al centro della stanza, da un dispositivo olografico.

- …vedo che sei di nuovo cambiato, McCoy[iii].

- Un effetto collaterale del virus mutageno che ci hai chiesto di controllare, Nick. Non so cosa m’inquieti di più: non essermi ancora fatta un’idea precisa della mia nuova mutazione o non preoccuparmi poi molto dell’altalenare maniaco-depressivo del mio umore in questi giorni.

La Bestia viene interrotta dall’arrivo di Charles, spinto sulla carrozzina da Ciclope.

- Ci siamo persi qualcosa? Nick… amici…

- Ciclope! Che sorpresa! – esclama Fury - chi non muore si rivede!

- Non è una vita ordinaria la nostra, colonnello.

- Stavamo giusto disquisendo sul virus sintetizzato da Campbell, professore. – riprende la Bestia con un timbro di voce profondo e tranquillizzante come il mare piatto nelle sera d’estate - Come ho avuto modo di sperimentare le mie supposizioni si sono rivelate fondate: non è il fattore x definitivo. A complicare il quadro, il mutismo di Rory non ci aiuta a capire da dove abbia preso quei geni; di certo non gliel’ha regalati Moira.

- Luther, Hank. Credevo fosse la sua capacità di alterare in qualche modo il DNA la causa.

- Oh, no, intrepido capo. Luther è un enigma rinchiuso in un rompicapo, ma non ha nulla a che fare col fattore x, probabilmente si limitava a mantenere le mutazioni dei Nuovi-Uomini stabili il più a lungo possibile.

- Uhm… Non è quello cui le nostre indagini miravano. Quella della brodaglia genetica è una pista lunga, ma non ancora fredda, gente.

- Che cosa intende, Fury?

- Beh, Ciclope, come in precedenza dissi ai tuoi x-colleghi[iv], controlliamo da diversi mesi le attività di un certo Zhang Tong, un industriale cinese che tesse affari in tutto il mondo, nascondendo sotto proprietà e transazioni apparentemente legali, commerci criminali di stampo terroristico. Né noi, né altri sono mai riusciti a provare alcunché… finora. Ultimamente abbiamo stretto il cerchio: ci risulta, e questa volta X-Men notate che parlo al presente, che il materiale genetico originale che cerchiamo sia nelle mani di Tong. I rapporti di un LMD infiltrato parlano del commercio di materiale ad alta tecnologia in cui Tong è attualmente coinvolto e che lo vede impegnato più di ogni altra cosa, sia la copertura per un traffico clandestino di materiale batteriologico proveniente dalla Cina e stoccato in Russia, poco oltre il confine. Questa volta non sono coinvolti terroristi islamici o europei, pazzi o sedicenti conquistatori del mondo. Quale sia lo scopo di questo commercio d’armi non lo sappiamo, ma intendiamo scoprirlo e smascherare Tong per quel bastardo che è e fermarlo prima che combini un altro 9-11. Parallela alla vostra ‘missione’ alla Chiesa Evoluzionista un’unità speciale S.H.I.E.L.D. ha seguita questa pista; proprio in questo momento dovrebbe trovarsi al confine tra Cina e Russia. Se McCoy è nel giusto e non ne dubito, la pista Xoom è definitivamente la pista ‘b’.   

- Intanto, Nick, un sassolino dalla scarpa te lo abbiamo tolto. – risponde accigliata Fenice, poco indulgente verso l’atteggiamento burbero del direttore dello S.H.I.E.L.D.

- E bello grosso. – borbotta Wolverine.

- Sicuro, Jean. Avete tolto di mezzo un personaggio ambiguo come Xoom…  uhmf, Campbell… o come diavolo si vuole far chiamare. Da tempo l’F.B.S.A. e lo S.H.I.E.L.D. tenevano d’occhio i suoi movimenti. Adesso siamo certi che il virus con cui quel folle voleva mutare se stesso e gli altri in mutanti è lo stesso trovato nei corpi dei terroristi improvvisati a Times Square, L.A. e Washington, D.C[v]. Il Presidente ve ne è grato…e anch’io.
- Il giovane guerrafondaio?
E che ne sai? Sta cosa non si sposa col fatto che lavori per l'ONU e non più per gli USA.
- Mi interesso di tutto quanto mi può dar fastidio alle chiappe le rare volte che mi siedo, tappo.

- Invero, Nick, tutto mi lascia supporre, al di là di ogni ragionevole dubbio, che quegli uomini non fossero terroristi, ma poveri disgraziati che tentavano la fuga dalla chiesa evoluzionista non sapendo di essere manipolati da Campbell anche in quel frangente: li ha usati per metterci la proverbiale pulce nell’orecchio.

- Ragionamenti contorti di una mente psicopatica, eh, McCoy?

- Rory a modo suo voleva creare i suoi X-Men, voleva realizzare il suo sogno.

- Il sogno distorto di un folle, professore.

- Ahimè, sì, Scottie…- conferma enigmatico Henry, osservando una delle sue zampe feline.

- Resta da vedere l’impatto che la fuori uscita di Xoom potrebbe avere sull’opinione pubblica. – ammonisce Fenice - Xoom era molto popolare tra i mutanti. Allo stesso tempo lo è diventato tra gli umani sulla scia delle reazioni promutanti, dopo l’invasione aliena respinta.
- Se il reverendo venisse svelato per quel pazzo che è, c’è chi potrebbe pensare che siano stati gli X-Men a fargli chiudere bottega. Per rivalità, potere, invidia, non mi stupirei di cosa potrebbero inventare; o al contrario, supporre che dietro la follia e le mutazioni incontrollate ci siano proprio gli X-Men. Dovunque ci giriamo… - sorride disilluso Wolvie.
- Proprio perché siete eroi pubblici e benvoluti come non mai[vi], se la dubbia moralità di Xoom venisse smascherata da un intervento federale volto a promuovere la vostra ennesima azione come determinate per la protezione della sicurezza del Paese e della comunità internazionale, avreste tra le mani il touchdown che aspettate per vincere la partita.

- E’ una soluzione che non mi ha mai convinto del tutto, Nick, lo sai. – dice Xavier, poggiando in atto di concentrazione il mento e la bocca tra i pollici e gli indici uniti – Concordo, però, su un punto: non possiamo permetterci di perdere il terreno del consenso, della tolleranza e dell’ammirazione duramente conquistato. Siamo ad una svolta nel delicato rapporto tra umani e mutanti, non posso accettare che siano gli X-Men a dover essere il capro espiatorio della caduta del movimento di Campbell. Si aprirebbe un quadro complesso, ma altrettanto affascinante. Potrebbe essere davvero la chance per toglierci la maschera e fare vedere che non abbiamo nulla da nascondere…. uscire dall’abisso alla luce, scacciare la tenebra che ci separa e conoscersi l’un l’altro aprendo un dialogo proficuo per entrambi…

- Ma le nostre identità non sono pubbliche, l’istituto è un’ubicazione segreta e al di sopra di ogni sospetto e, professore… lei non è nemmeno conosciuto dal pubblico come parte del gruppo. Quando tutti sapranno la verità, la scuola sarà un bersaglio in bella mostra per l’odio e la paura che ancora ci perseguitano; i ragazzi a cui avete aperto le porte non sono pronti ad affrontarli. Potrebbero non accettarci mai.

- Abbiamo poco più di un centinaio di studenti alla scuola e sotto di essa, una base segreta di attivisti progressisti. Il rischio può valere la candela, Scottie. È un passo importante per l’homo superior… un passo importante per tutta l’umanità

- Charles ha ragione… Non pensiamo a ciò che possiamo perdere, ma a quello che potremo guadagnare. Non possiamo continuare a cercare il dialogo rimanendo chiusi dentro casa. Non siamo un gruppo paramilitare. Ho sempre visto gli X-Men come un’organizzazione di soccorso d'emergenza e un’accademia per i mutanti di tutto il mondo, un luogo in cui sviluppare i propri talenti speciali per costruire attivamente un mondo migliore per tutti, uomini e mutanti. La decisione di adottare un tono più pacifista è dettata dal buon senso per cui serve semplicemente un cuore per risvegliarne un altro.
 - Per cui lo facciamo a modo nostro. – lo sfida Logan.

Improvvisamente il Professor X avverte un pensiero solo a lui destinato. Un amico del passato vuole far conoscere recenti vittorie a lungo seguite da entrambi; la voce familiare che gli riempie la mente, però, non è come se l’aspettava: non c’è sberleffo, arroganza o superbia, ma immutabile sicurezza e una disponibilità da tempo dimenticata.
- …il Legacy… Come immaginavo, è giunto il momento… Jean… ti sei assicurata che tutti gli studenti assistano alla notizia?
- Sì, Charles. Siamo pronti dalla chiamata di Ororo e Cable[vii]. 

- Ok, tappo. In via del tutto ufficiosa sappiate che da un po’ al Presidente gira in mente l’idea di consideravi interlocutori privilegiati sugli affari mutanti, visto il prezioso contributo che avete offerto a Times Square e durante la ‘Guerra dei Mondi’. Il sottoscritto al consiglio di sicurezza dell’ONU e il senatore Kelly alla NSA, appoggiamo la vostra candidatura, garantendo per voi. – afferma Fury, distratto dalle flebili parole enigmatiche del Professor X - Ma non tirate troppo la corda; mi sembra contraddittorio tirare fuori la storia del Legacy, Charles. Se sei tanto preoccupato di cosa ne pensa l’opinione pubblica dei mutanti, perché spaventare tutti gridando dell’uomo nero!

- No. Non è così, Nicholas. Magneto. Ha voluto avvertirmi di un suo imminente messaggio al mondo interno. È in possesso della cura al Legacy e intende divulgarne la formula a tutte le nazioni per tutti i mutanti del pianeta.

Alle parole del Professor X i computer della sala comunicazioni degli X-Men, così come tutti i terminali sulla Terra, da quello dello studente sloveno più disinteressato e dell’ambulatorio medico più isolato a quelli ultraprotetti del Pentagono e degli ospedali delle metropoli, ricevono contemporaneamente una serie di files direttamente dal cuore telematico di Genosha: i protocolli d’intervento per la sintesi dell’antidoto al Legacy.
- Che mi prenda !?… - sbuffa sorpreso Fury – i nostri computer sono sommersi di dati; impossibile, nessuno dovrebbe riuscire a penetrarne le difese.

- I tuoi computer, Nick, come quelli di tutto il mondo – conferma la Bestia. – quale potere è così grande da generare e usufruire di contanta energia.

- Supponiamo che Magneto non agisca da solo, come ben sanno gli invasori alieni che hanno tentato di conquistare Genosha. – dice Xavier, rivolgendosi a Fury – Ma non è finita qui. Tra 5 minuti esatti Magneto comparirà su tutti i teleschermi, le radio e qualsivoglia dispositivo di comunicazione della Terra.

- E cosa vorrebbe? Ti ha detto anche questo, Charles?
- No. Questo no lo so. E mi comprenderai se ho tutte le intenzioni di non perdermelo.

 

Gli X-Men raggiungono gli altri insegnati dell’istituto nella sala ricreativa ai piani superiori della villa, mentre alcun insegnati si sono organizzati affinché gli studenti raggiungano l’aula magna per assistere all’evento.

Alla Tv, i volti concitati dei giornalisti riferiscono ripetutamente, su ogni canale, l’inaspettato evolversi degli eventi; a caccia d’interviste con luminari della medicina, esperti di informatica, fonti governative e militari e reazioni dell’opinione pubblica, le notizie si accavallano confuse su una certezza: è tutto vero e porta la firma di Magneto, Presidente dell’isola Stato di Genosha.

- Uno di voi due alzi un po’ il volume – ordina seccata Emma Frost, rivolgendosi alla Bestia e a Wolverine, seduti li accanto – Non abbiamo tutti un udito animale!
Hank, infastidito dall’allusione della Regina Bianca, smaliziata compagna di avventure e dotata di un carattere degno del suo nome, prende in mano il telecomando. Non ancora pienamente a suo agio nel manipolare piccoli oggetti con le sue enormi mani felini dotate di quattro dita ciascuna, non riesce ad aumentare il volume; in un scatto di rabbia getta il telecomando a terra. Jean Grey lo blocca a mezz’aria telecineticamente e, lanciando un’occhiataccia di fuoco a Emma, con un dito della mente alza il volume.
Repentinamente come si erano svegliati i computer, lo schermo TV cambia immagine; in un batter d’occhio il volto degli anchorman è sostituito da quello statuario del Signore del Magnetismo.

- Io sono Magneto e vi parlo dalla mia casa. Per tutta la mia vita ho assistito a massacri di massa per motivi come la religione di appartenenza o il colore della pelle… o la presenza nel DNA di un gene speciale,‘eXtra’. La mia vita è stata modellata da forze e avvenimenti che nessuno di voi comprenderebbe. Sono sopravissuto ad un olocausto. Non potrei tollerarne un secondo. Né potrei tollerare alcuno che operi per perpetrarlo. Sto perdendo interesse per le sorti dell’homo sapiens, depredate pure l’ambiente, uccidetevi fin all’ultimo bambino, non m’importa, ma non permetterò che manifestiate la stessa predilezione all’autodistruzione anche all’interno dei confini di Genosha. Non posso cambiare il mondo, ma posso assicurarmi che la mia razza non debba più soffrire per la vostra intolleranza e scelleratezza… e lo farò. Da questo momento dichiaro Genosha, già riconosciuta dagli Stati di Diritto internazionali nazione sovrana, esclusiva dimora e rifugio della razza mutante. L’ultimo genoshano homo sapiens, preceduto dai responsabili della creazione di un Paese che si è arricchito sulle schiene di schiavi mutanti, ha lasciato poche ore fa l’isola, per sempre. Chiunque sia nato homo sapiens superior ne è automaticamente un cittadino, con diritto di asilo al suo interno e alla sicurezza sulla Terra. Anche voi X-Men… e il vostro vecchio maestro, mio vecchio amico… siete i benvenuti. Non desidero portarvi rancore per la decisione di opporvi a me in passato; non ho avuto altra scelta che annoveravi tra i miei nemici. Oggi vi salvo, fratelli genetici, perché questo è lo scopo della mia vita: proteggere la mia gente, l’homo sapiens superior, da quanti ci vorrebbero distruggere. Ma sappiate questo: un attacco contro un mutante, è un attacco contro di me. E reagirò di conseguenza[viii].

Non una parola di commento, il mondo intero si è fermato.

Poi un telefono squilla a villa Xavier rompendo la tensione e facendo sobbalzare più di un cuore. L’Uomo Ghiaccio alza la cornetta.
- Pronto? Istituto Xavier…- lo stupore si aggiunge alla sorpresa, imbarazzato, Bobby Drake porge con cautela la cornetta al Professor X.
- … professor Xavier… è per lei… è… il Presidente… -

 

EPILOGO UNO

Alle porte della Chiesa Evoluzionista in Louisiana, qualche giorno dopo l’annuncio di Magneto.
Ciclope, Luther e Fenice insieme a Sharon Carter, portavoce dello S.H.I.E.L.D. intrattengono i media mentre la polizia tiene lontani i curiosi oltre i nastri gialli delimitanti mentre speciali equipe mediche S.H.I.E.L.D. sono intenti a trasportare i Nuovi-Uomini più gravi all’interno di speciali ambulanze e contemporaneamente bonificano l’intera area circondariale della tenuta del sud americano. Luther ha mutato aspetto: agli occhi dei presenti sono indistinguibili il corpo, il volto e la voce del sedicente reverendo Xoom.

Thris Tilby, la reporter d’assalto sempre meno legata sentimentalmente alla Bestia intrattiene il pubblico del suo network anticipando le ultime notizie.

- … in un susseguirsi di avvenimenti senza precedenti la questione mutante è più che mai alla ribalta in queste ore. Come un fulmine a ciel sereno, la Chiesa Evoluzionista del reverendo Xoom apre oggi per la seconda e ultima volta le sue porte all’occhio indiscreto del pubblico. Nella prima occasione, ricorderete, Xoom, dopo l’inaspettata apparizione in diretta televisiva al Letterman Show, aveva invitato il gruppo più insolito di tutti i tempi, gli X-Men, ad una visita alla maestosa tenuta nella Louisiana. La missione di Xoom di accogliere giovani mutanti disadattati e offrire loro un luogo in cui vivere accuditi e in sicurezza aveva incrociato il cammino degli X-Men, il gruppo mutante spesso clandestino, da anni attivo rappresentante di quegli individui mutanti che desiderano integrasi nella società e vogliono lavorare per il bene comune. Uscendo entrambi alla luce del giorno, il loro incontro fu riconosciuto internazionalmente come la testimonianza tangibile della possibilità di una collaborazione costruttiva tra uomo e mutante.

Quello che non ci aspettavamo, era però, pochi giorni dopo, l’arrivo di unità mediche speciali dell’ONU intervenute, sembrerebbe, in un’azione umanitaria per farsi carico e monitorare la condizione precaria di molti dei residenti della Chiesa. La divulgazione della cura al Legacy, il virus che colpisce esclusivamente i mutanti, da parte di Magneto, uno tra i più noti mutanti del mondo, conosciuto terrorista e oggi legittimato governatore dell’isola mutante di Genosha, non sembra una coincidenza. Ma a proposito, ascoltiamo le parole registrate ufficiali , allo stato dei fatti, del reverendo Xoom in persona.
- Purtroppo da tempo avevo notato l’esacerbarsi di una malattia nefasta in molti dei miei figli mutanti. – rivela Xoom al microfono di Trish – Necessitavo, però, di un giudizio competente e interessato di cui potessi fidarmi.  L’ospitalità del dottor Henry McCoy e dei suoi compagni è stata l’occasione per un confronto diretto della situazione. Adesso posso dire a voi tutti con certezza che la malattia diagnostica è il Legacy. Ma allo stesso tempo, con grande sollievo, grazie all’aiuto fondamentale degli amici X-Men e la recente notizia di una cura efficace, una volta confermati i miei sospetti tramite le loro conoscenze e i loro contatti, siamo riusciti a destare interesse presso l’ONU e abbiamo elaborato un piano d’intervento atto a curare tempestivamente i mutanti malati. Sono fiducioso affinché tutto vada per il meglio ora.

- Alla luce degli ultimi eventi, - riprende in diretta Trish - appare forse speculativo chiedersi quanto la buona volontà di Xoom nell’accogliere persone malate, sia stata un pericolo e probabile causa dell’esacerbazione della malattia, quando l’immissione precoce in un centro specializzato avrebbe forse rallentato gli effetti patologici del virus. Alla fine comunque ha prevalso il buon senso, come ci assicura il portavoce S.H.I.E.L.D.  dell’ONU, Sharon Carter.

- La situazione è ora sotto controllo, Trish. Le prime cure sono state date, la Chiesa è sotto osservazione, ma garantisco la sicurezza per la popolazione limitrofa. Il virus colpisce solo i mutanti, non vi è la minima prova che possa contagiare anche gli uomini comuni. il Legacy è circoscritto alle persone affette, che da subito stanno reagendo molto bene alle cure; contiamo di recuperarli tutti e al più presto. Un grazie alla prontezza ed esperienza degli X-Men per averci contattato subito e a Xoom per avere fatto la cosa giusta.

Inoltre… un grazie doveroso a Magneto. Le ultime ricerche dei nostri scienziati assicurano senza ombra di dubbio l’efficace della cura e l’inesistenza di spiacevoli effetti collaterali.

 

FINE EPILOGO UNO.

 

EPILOGO DUE.

 

Oltre la Manciuria, a nord del confine tra Cina e Russia, a nord est della Mongolia. Il giorno dopo l’annuncio di Magneto al mondo.
Sette superagenti speciali S.H.I.E.L.D. hanno scoperto, in una remota regione della Russia meridionale, l’ubicazione di un complesso industriale nascosto in un avvallamento ai piedi di una catena montuosa, coperta dalla vegetazione a nord del fiume Amur.

I passi silenziosi di un superagente di nero vestito lo portano a ridosso del complesso, dove i primi alberi lasciano il posto alla radura. Tra i suoi piedi i resti di quello che a prima vista sembra un uomo, ma è un macchina sofisticata, fatto a pezzi.

- Ecco ciò che resta dell’LMD, il nostro contatto.
- Nessuna traccia dell’aggressore, Tigre Nera?
- No, Robotman. Non c’è alcun segno o odore che alteri lo spazio circostante, e come se nulla fosse successo.
- Nessun segnale neppure dai miei scanner, compagni – dice il superagente in armatura rossa, la voce dal forte accento russo, distorta in un suono metallico, puntando una mano guantata verso il complesso – Neanche la dentro non sembra esserci anima viva.
- Quest’atmosfera mi sta mettendo i brividi, ragazzi – confessa la più giovane superagente, dai capelli biondi, cercando conforto nello sguardo della compagna dalla pelle rosa.
- Già, Fire. – la rincuora il super soldato americano del gruppo – puzza di trappola lunga un miglio.
- Sen… sentite anche voi questa strana sensazione?! – avverte l’ultimo uomo del gruppo – God damm’it! Non riesco ad alzarmi in volo! I miei poteri magici… sono annullati!
- La mia armatura sta urlando di tagliare la corda…sto perdendo il controllo…
- Ho… ho freddo…
- La gravità aumenta… mi manca l’aria… sono su di noi.. non abbiamo scampo… Robotman!…
- Si, Tigre Nera. – risponde il robot costruito ad immagine dell’uomo, con un’incrinatura nella voce, da farlo sembrare ora più umano che mai – ho… ho emesso un segnale di soccorso criptato via satellite, ma non credo che raggiunga in tempo gli Stati Uniti… ma gli alleati dello S.H.I.E.L.D. nostri alleati sono diversi e li trovi nei posti più impensabili…[ix]

Invisibili nella velocità d’esecuzione, pari alla violenza di esecuzione, un gruppo di figure nella notte si scatena tra gli alberi contro i sette superagenti speciali. Lo scontro dura pochi minuti e la forza speciale S.H.I.E.L.D. cade a terra, distrutta, incontrando i resti devastati dell’LMD. Tutto ritorna come prima alla fredda notte russa senza luna, non sembra esserci stato passaggio di un uragano di morte; in lontananza, il suono di una risata beffarda si perde e si confonde con il vento che inizia a soffiare tra i recessi bui del complesso industriale.

 

 

PROSSIMAMENTE: il segnale di soccorso raggiungerà Fury e lo S.H.I.E.L.D.? E gli X-Men verranno a capo della minaccia di Zhang Tong? Ma chi è Zhang Tong e qual è il suo vero scopo? Forse non prima di aver saputo cosa vuole Bush jr dal Professor Xavier. Ciao, e fatemi sapere che ne pensate.

 



[i] Ricordate Gli incredibili X-Men 2001 by MIT?

[ii] Ciclope si riferisce ovviamente alla saga dei dodici, in cui si sacrificò al posto di Nate Grey per fermare Apocalisse, fondendosi con il malvagio…

[iii] Come drammaticamente visto in X-Men #8 by MIT, vero? J

[iv] Ricordate X-Men #2 by MIT?

[v] Ricordate X-Men #1 by MIT? J

[vi] E’ così, dopo gli avvenimenti narrati in X-Men #5 e 6 by MIT

[vii] Tutto è stato narrato in Gli incredibili X-Men #7 by MIT; dietro le quinte Tempesta e soci hanno ovviamente portato a conoscenza dei fatti il Professor X e gli X-Men loro amici.

[viii] Il 99% del monologo di Magneto è preso pari pari dalle sue parole pronunciate per mano dell’immortale Chris Cleremont nei magnifici e miliari Uncanny X-Men #200 e X-Men #1,2,3 USA, in Italia, GIXM #17 e 50 by Star Comics e Marvel Italia.

[ix] I 7 superagenti citati sono ispirati ai membri di WorldWatch, il supergruppo dell’ONU del prolifico Fabio Volino. Sarebbe strano non partecipassero in un’azione investigativa di tal fatta, essendo lo S.H.I.E.L.D. un organismo dell’ONU; ma non potevo certo ucciderli tutti, no? Spero che Fabio e anche voi mi perdoniate questo giochino, consideriamoli una squadra omega di WW J